A Ponte di Legno, nel bresciano, la forte ultratrailer del Team Oxyburn ottiene la vittoria nella classifica femminile: in quella maschile, vittoria di Nicola Bassi, suo compagno di vita. Tra le sue armi segrete, le calze a compressione graduate Oxyburn…
Italia, Francia, Belgio e Svizzera: queste le nazionalità dei sessantadue partenti della terza edizione de La Grande Corsa Bianca, il trail invernale definito il “più estremo d’Italia”, con i suoi 160km e dislivello positivo +6000m da percorrere, completamente in quota, a piedi, con gli sci o in sella alle fat-bike.
“Mannaggia a te – sbotta sorridente Marta Poretti quando la chiamo al telefono –… nell’ultimo articolo mi hai fatto passare come un’eroina… la ‘Regina delle nevi’… Tanto che mi son detta che se non la avessi vinta, La Grande Corsa Bianca, avrei fatto una figuraccia!!!” Ride Marta, che non si aspettava di confermare nuovamente la vittoria già ottenuta l’anno passato sugli sci migliorando anche notevolmente il tempo totale di percorrenza… lei…noi sì.
“Avrei dovuto affrontarla con gli sci che avevo comprato, e non ancora provato, apposta per la gara – racconta Marta, atleta del Team Oxyburn e vincitrice della classifica femminile –. Poi la poca neve, il freddo pungente e la presenza di ghiaccio mi hanno convinta a correrla a piedi, per di più indossando delle scarpe nuove che mi ero fatta portare in extremis da un amico!”
“Per quanto riguarda la gara… ho rincorso per tutto il tempo Nicola Bassi, cercando di mettere i piedi nelle sue orme: serviva per darmi più sprint e tenere alto il morale… in fin dei conti ho corso quasi sempre sola. Poi ai ristori i volontari mi incitavano dicendomi che lo stavo prendendo (ride…)”.
Una gara tosta, La Grande Corsa Bianca, da affrontare con il giusto equipaggiamento: “Durante tutta la gara ho utilizzato abbigliamento tecnico Oxyburn – spiega Marta, che dedica sempre un’attenzione maniacale alla preparazione dello zaino da gara –, dalla maglia a manica lunga 5025 Build alla calzamaglia 5070 Hose ¾… senza ovviamente dimenticare i miei inseparabili calzettoni a compressione graduata 1450 Trail Run che, in questo caso, sono stati fantastici… a fine gara avevo i piedi caldi, asciutti ed in perfette condizioni!”.
Forse, invece, sarà stato un po’ meno ‘caldo ed asciutto’ il sedere, dato che Marta ha provato a scendere una discesa scivolando ‘di culo’… ma senza risultati… La verità è che, in qualunque modo partecipi ad una gara, Marta gareggia dando sempre il meglio di se stessa… e magari non sarà un’eroina, ma una grandissima atleta sì.