In questi giorni avrei dovuto prendere il volo tanto atteso, destinazione Tokyo, in viaggio verso la mia quarta Olimpiade con la Nazionale Italiana. E invece, dall’ultima gara in occasione del Meeting del Titano di febbraio a San Marino, nessuna competizione. Dalle prime bracciate all’età di 3 anni credo non avessi mai smesso di nuotare così a lungo e oggi, forse più di prima, rientrando in acqua mi sono resa conto di come attraverso il nuoto riesca a esprimere al massimo me stessa.
Certo, nello sport mantenere testa e determinazione senza obiettivi è difficile, soprattutto in una disciplina logorante come la nostra. L’annullamento di tutte le gare era nell’aria, con il passare dei giorni me ne sono fatta una ragione. Ma prima o poi, probabilmente già a metà agosto con il recupero del Campionato Italiano, si tornerà a gareggiare a pieno regime. Il segreto è restare concentrati.
Lo stop è stato forzato ma eravamo tutti sulla stessa barca, nessun vantaggio per nessuno, e in fondo il riposo può essere piacevole, oltre che spesso necessario. Anche nella nostra quotidianità è una fase importante da curare, per questo ho sempre apprezzato i capi tecnici a compressione. Sia al termine delle competizioni che degli allenamenti i nuotatori sono carichi di acido lattico e vestire abbigliamento tecnico come l’intimo di Oxyburn diventa un sollievo per il corpo.
Il tessuto compressivo degli shorts Axo, ad esempio, stimola la circolazione migliorando l’ossigenazione muscolare e accelera lo smaltimento delle tossine. Allo stesso modo le polpaccere Charger contribuiscono ad abbreviare il tempo di recupero della tonicità. Per le sessioni in palestra, poi, la struttura a microrete, elastica e anatomica, del reggiseno Fit-Bra è ideale perché favorisce la traspirazione del sudore, come la trama leggera e morbida della canotta Kim e della t-shirt Kate.
Dal 2010, con l’ingresso nel Gruppo Sportivo Militare delle Fiamme Azzurre, specializzarmi nello stile a farfalla è stata una scelta naturale per me, essendo portata sin da bambina. Sono arrivate le Olimpiadi di Pechino, Londra, Rio, insieme all’argento agli Europei in vasca corta nel 2017 e 2019 nei 200 m e al bronzo agli Europei in vasca lunga nei 100 m nel 2014 e 2016. Ma solo rallentando in questi mesi ho compreso, con ancora maggiore consapevolezza, come il nuoto abbia incredibilmente arricchito la mia vita. È stata dura perché nessuno ti regala quello che hai e, come questo sport insegna, ottieni solo ciò che meriti.
Quindi, se al posto delle piscine di Tokyo ci sarà il mare della Puglia non importa. Continuerò ad allenarmi per essere pronta. Perché il mio obiettivo resterà sempre quello: nuotare la mia quarta Olimpiade.
di Ilaria Bianchi