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CORRERE SU STERRATO, OTTIMO ALLENAMENTO MUSCOLARE

Analizziamo alcune delle caratteristiche che differenziano la corsa su asfalto da quella su sterrato, magari sfatando qualche mito, e diamo dei “consigli” su come affrontare i terreni sconnessi

Tralasciamo lo sterrato estremo, quello adatto ai caprioli ed ai trailer esperti, e concentriamoci su quello definito compatto: stiamo parlando dei sentieri che attraversano le campagne e le colline o che si inerpicano sulle montagne. Si tratta di terreni sconnessi, ma non troppo, fatti di terra e/o sassi per lo più pressati: è questo lo sterrato che più ricorda l’asfalto, pur non avendone assolutamente lo stesso grip. Ed è proprio parlando di grip che ci si rende conto di come la corsa su sterrato non possa essere funzionale alla velocità: la terra assorbe maggiormente l’energia e non ha la stessa elasticità. Inoltre correre su sterrato comporta spesso l’affrontare salite sconnesse e discese altrettanto sconnesse che devono essere percorse con attenzione… e, quindi, più lentamente che sull’asfalto.

Lo sterrato, quindi, anche quello compatto, è funzionale ad un allenamento muscolare, in quanto sollecita e rinforza le caviglie e le ginocchia, ma anche tutta la muscolatura del corpo. Elemento allenante per eccellenza del fondo naturale è, poi, la presenza di continue fluttuazioni altimetriche: salite e discese, falsopiani e piani risultano, infatti, estremamente allenanti, consentendo un ‘naturale’ allenamento di Fartlek.

Questo non vuol dire che un runner non possa cimentarsi in qualche trail, solo dovrà essere consapevole di farlo per allenare la muscolatura e/o rilassarsi immergendosi in un ambiente naturale, lontano dal traffico, dallo smog e dal caos delle nostre città… e non certo per migliorare le proprie prestazioni sulla velocità. Per quello, invece, dovrebbe individuare un percorso che alterni sterrato compatto ed asfalto, salite, piani e discese…

Correre su sterrato, quindi, porta ad un naturale aumento della media al chilometro. Se la stessa in un professionista è misurabile in due – dieci secondi in più al chilometro, in un amatore alle prime armi può essere tranquillamente anche di trenta – quaranta secondi in più rispetto alla media normale su asfalto. Ovvio che con l’esperienza e l’allenamento si migliori, ma è importante rendersi conto che non si possono avere le stesse medie tra asfalto e sterrato, nemmeno se si corre in piano!

Correre su sterrato, anche se sul piano, quindi è più faticoso che farlo su asfalto, a causa del grip limitato, che si fa sentire ancor più in salita. Ma il vero problema sul terreno naturale sono le discese: prestate molta attenzione a quel che fate, non lasciatevi prendere dall’euforia, rimanete concentrati… La discesa nei trail non è vostra amica, come potrebbe esserlo su asfalto. Cadere sui sassi in discesa è pericoloso e può portare ad infortuni anche seri!

Detto questo, correte dove, come e quando vi pare! E soprattutto divertitevi! Perché non è detto che, ogni volta che uscite a correre, dobbiate portare a casa il vostro personal best… ed, inoltre, qualche bel tragitto in mezzo alla natura è assolutamente gradevole e rilassante.