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1535 ULTRA TREKKING SMART-HD

Recensione di Simone Bagnano

Novembre-Dicembre 2015

E anche questo fine anno verrà ricordato come il più caldo di sempre, sperando che non ce ne siano di peggiori in futuro. Solo negli ultimi giorni del dodicesimo mese si è riusciti a sentire un pizzico d’inverno.
Le altalene climatiche sono il meglio per verificare le attitudini di un capo tecnico.

Via con i test delle nuovissime calze per outdoor articolo 1535. Trattasi delle sorelle maggiori (versione a gamba lunga) dell’apprezzato e già testato articolo 1530. Esteticamente belle, con solita e consolidata struttura differenziata Right-Left e zone di traspirazione e supporto ben definite.

Non avendo più nessun dubbio sul mix di fibre utilizzate mi accingo a provarle come sempre in svariate situazioni, dalla passeggiata all’escursione impegnativa.
Anche stavolta indossarle è un piacere: morbidezza, elasticità e compressione efficacemente equilibrate, senza esagerare con lo spessore nonostante siano un modello per outdoor. La calza avvolge benissimo per tutta la sua lunghezza, ci si sente subito a proprio agio.

Dicembre è un mese fortunato data la presenza delle festività, ottime per prendersi qualche giorno d’uscita dalla normalità. Ne approfitto per effettuare escursioni a Meltina (BZ), Val Sanguigno (Orobie bergamasche), Val di Genova e nel Carso Triestino. Ambienti profondamente diversi tra loro tutti ugualmente affascinanti e ricchi di sentieri. Certo, manca la neve, ma di ghiaccio soprattutto a fondo valle dove il sole non arriva ne ho trovato parecchio.

Sempre in compagnia di mia moglie (anche lei con le 1535 ai piedi) affrontiamo le escursioni già certi della solidità complessiva del prodotto, solo un po’ curiosi sulla resa termica: infatti ci troviamo in situazioni molto discontinue, partendo dai -5°C nel bosco ghiacciato fino ad arrivare ai 12°C dove il sole irradia (e si comincia a sudare parecchio). Scarpe in GTX da trail running, scarponi pesanti e intermedi. Sempre lo stesso paio di 1535. Mai una sensazione sgradevole, piede sempre asciutto e termicamente protetto. Nessun sfregamento o movimento, il capo rimane ben saldo lungo tutto lo stinco. Sul carso triestino affrontiamo anche una giornata di “borina” vento a 50-60 km/h con raffiche a maggior velocità temperature percepite ancora più basse. I piedi sono sempre ben protetti grazie alle calze Oxyburn in questione.

Pur non essendo ad elevate altitudini, l’ambiente carsico mette a dura prova articolazioni e muscoli.
Compressione e supporto anche stavolta fanno la differenza, nelle uscite più faticose le sollecitazioni sono intense ma crampi e acido lattico restano un vaghissimo ricordo, nonostante i giorni consecutivi in ambiente. I ripetuti utilizzi non hanno comunque evidenziato accumuli di odore, l’asciugatura è come sempre rapidissima, si potrebbe quasi fare a meno di toglierle.

Al termine dei test sul campo (durati in media 3-4 giorni) abbiamo lavato il capo a bassa temperatura. Non abbiamo notato particolari segni di abrasione o pilling.

In conclusione non posso che confermare quanto di buono emerso con le sorelle minori 1530.
Con le 1535 ci si può spingere anche oltre verso il freddo essendo più protettive. I 60 km di test percorsi non hanno intaccato minimamente il tessuto. Sono pronto per rimetterle quanto prima soprattutto ora che è arrivata la neve!

Voto 10/10